La natura che svela l’architettura, l’architettura che svela la natura. Una corrispondenza che trova in questi due elementi la sintesi del lavoro architettonico di Patrizia Mazzoni. Una ricerca volta a privilegiare il rapporto organico e antropomorfo in un habitat dove il segno costruttivo non nasce dall’alto, così come farebbe un’ architettura autoreferenziale, ma da una attenta analisi di tutte quelle componenti che vengono suggerite dall’ambiente naturale e soprattutto dalla presenza umana. Non solo, quindi, la sua idea di architettura si sviluppa attorno a criteri di eco-compatibilità e sostenibilità, ma ingloba elementi multi-sensoriali che vanno dal colore al suono, dal tatto e finanche all’odore, svelando attraverso materiali e procedure costruttive naturali quell’equilibrio plurisecolare che ha reso interagente il rapporto uomo-ambiente. Una qualità progettuale votata tutta a formulare una ricercata idea di benessere, in parte sostenuta dal recupero di tecniche ancorate nell’esperienza della tradizione e dall’altra nell’uso e riuso “consapevole” di materiale naturale. (M. F.)
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