“Lo stile degli edifici dovrebbe essere diverso in Egitto e in Spagna, nel Ponto e a Roma e nei paesi e nelle regioni di diversa natura. Perché in una parte la terra è oppressa dal sole, in un ‘altra parte la terra è troppo lontana da esso , in un ‘altra ancora è ad una distanza moderata.”
Vitruvio, libro 1 De Architectura. 1 secolo A.C.
Nella definizione dell’ impianto distributivo sono stati articolati spazi e volumi in modo tale da agevolare rapporti, scambi, relazioni . Questo avviene con la definizione di uno spazio concluso, una piccola corte all’ interno dei volumi progettati, e con la condivisione di spazi di sosta e percorsi comuni.
Le forme e i volumi sono stati studiati e concepiti per rispondere ai requisiti di eco-efficienza e di bio-compatibilità con attenzione al benessere fisico e psico-percettivo dei futuri fruitori. I volumi si adagiano sul terreno cercando di sfruttare la naturale pendenza e un orientamento ottimale .
Si è tenuto conto del percorso solare in modo da avere il massimo soleggiamento nel periodo invernale ed il minimo nel periodo estivo. Tutti i materiali utilizzati sono naturali e biocompatibili. L’acqua piovana viene recuperata e riutilizzata per usi non potabili. L’uso di tecnologie solari per riscaldamento/raffrescamento abbinate ad una pompa di calore hanno reso possibile il raggiungimento della classe Energetica A.
L’edificio di 12 unita’ immobiliari fa parte di un’ area per social housing.